Geodi di calcedonio “ripieni”

geodi calcedonio chiusi Alcuni di questi bellissimi geodi di calcedonio conservano ancora l’acqua primitiva della propria formazione (acqua fossile) che invece di venire totalmente espulsa, in parte permane.
Non è visibile ma se si agita la pietra si può sentire l’acqua che si infrange all’interno di questa “grotta”. È un aspetto dei cristalli che mi affascina moltissimo, se penso a quanta memoria possiede quest’acqua, a quanti milioni di anni ha e alla memoria cellulare antica come la terra.

Il nostro corpo è per la maggior parte acqua, quindi chi meglio di questi geodi può entrare in sintonia con noi e le nostre antiche memorie ed emozioni.

Talvolta possiamo sentire l’esigenza di “rannicchiarci” in noi stessi, quando ciò accade, spesso è  dovuto proprio al fatto che queste memorie emotive, hanno raggiunto uno stadio di maturità e possono essere finalmente riconosciute, ascoltate, accettate e quindi integrate o trasformate.
Questi sono momenti importanti per la nostra crescita interiore di esseri umani, perché ogni emozione integrata è energia che torna a noi sotto forma di preziosa esperienza sia dal punto di vista concreto e pratico che da una visuale più emotiva e spirituale.  
In questi particolari momenti avere con sé un geode di calcedonio è come avere un amico che ha già fatto il percorso e che quindi ci può guidare con sapienza e saggezza.

Si puliscono con sale, argilla, acqua, incenso, campana tibetana.